Tab Article
Questo libro che si occupa di trauma, viaggi, tempo e di luoghi, è un racconto che non pretende di dare spiegazioni definitive e finali; la penna di chi scrive, più che essere mossa dalla certezza, era animata dal rispetto e dal desiderio di dare voce e accompagnare il lettore all'interno delle emozioni legate alla perdita, alla sopravvivenza e alla vita che fatica a ricostruirsi. Lo fa attraverso una serie di domande: come si affronta il dolore che accompagna chi vive nelle macerie? Come ci si relaziona con la "giusta" resistenza di chi si sente abbandonato? Come si vive e affronta il "lutto traumatico", quella difficile situazione in cui si sperimenta la perdita di una persona cara in circostanze improvvise esterne come incidenti o catastrofi? Empatia, empowerment di comunità, flessibilità e capacità di ascolto hanno rappresentato i punti cardinali principali per orientarsi all'interno del dolore proprio e delle vittime, con l'obiettivo d'incrementare la resilienza di tutti coloro che si trovano a confronto con il dolore estremo. Il libro racconta di interventi di psicologia nell'ambito del trauma realizzati da psicologhe, psicoterapeute nel territorio di Amatrice attraverso il progetto "Un fiore per Amatrice" e in alcuni scenari critici (sismi dell'Aquila nel 2009 e del Centro Italia e nel mondo). L'orientamento strategico nella sua forma evoluta di molti contributi del libro permette di avvicinarsi al tema del dolore che le persone provano, in una prospettiva individuale, relazionale ed ecologica. Viene anche data voce e approfondito il dolore dei bambini e dei loro genitori, seguiti nella fase post critica del terremoto, ossia in quella fase che si inserisce nel medio e lungo periodo dopo un evento traumatico. Prefazione di Patrizia Patrizi.